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Le parole da tenere a mente (inedito)

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Le parole da tenere a mente
il nastro ottuso o scialbo
che riga l’ombra e la piega
sorpresa, vizio
nel cono acre di uno sguardo

che approda poi ad altri detti
a storie non concluse
aggetti chiusi dall’istinto

parole che non hanno padroni
chiodi senza pareti
mani che nessuno taglierà

crude, oscene
in agguato fra i giunchi
arse per rigettare la tenebra
e poi ancora sognate, disperse

le abbiamo rincorse per poco
ansimanti, arresi

al petto che le ha tese come un dio.

 Vito Russo - 20/02/2010 17:20:00 [ leggi altri commenti di Vito Russo » ]

Giacomo usa immagini e metafore potenti (parole che non hanno padroni [...] mani che nessuno taglierà [...] crude, oscene, in agguato tra i giunchi [...] al petto che le ha tese come un dio), altre più delicate (il nastro ottuso o scialbo [...] e poi ancora sognate, disperse) per descrivere la forza e insieme l’inafferrabilità della parola vera, sincera, autentica. Una poesia sulla libertà della poesia. Il tutto con la naturalezza di chi conosce il suo percorso. Bravo, davvero un bel testo!

 Antonio De Marchi-Gherini - 08/02/2010 02:41:00 [ leggi altri commenti di Antonio De Marchi-Gherini » ]

Scrivere una poesia sulle parole, meglio sulla parola è argomento principe di ogni buon poeta. Facile sarebbe stato cadere nel già detto, nel già orecchiato. Leronni no, partendo da un misto di pulsioni razionali e forti emozioni strutturali, ci ha regalato un testo magistrale nella sua compostezza e ricco di stimoli e fermenti nei contenuti.Resta da aggiungere che se, come dice Giovanni evangelista, Al pricipio era la parola...ancor prima c’era il pensiero. Leronni è anche filosofo, direi quasi monaco di profonde meditazioni, altrimenti non si capirebbe da dove traggono linfa e nutrimento le sue bellissime poesie. Antonio De Marchi-Gherini

 Giacomo Leronni - 02/02/2010 23:48:00 [ leggi altri commenti di Giacomo Leronni » ]

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno voluto dire qualcosa sulla mia poesia, che così è diventata, di fatto, più ricca. Più di quanto non si pensi l’arte è opera corale: ognuno aggiunge il suo tassello e ogni tassello porta a colui che ha avuto la ventura di scrivere o di creare nuova gratificazione e ulteriore convincimento a proseguire nel suo (spesso arduo) cammino di ricerca. Grazie ancora da Giacomo Leronni

 Sergio D’Onghia - 01/02/2010 14:22:00 [ leggi altri commenti di Sergio D’Onghia » ]

Mi piace pensare alle parole senza "padroni"... E’ bello e consola al tempo stesso, soprattutto di questi tempi. Io voglio tenere a mente proprio questa parola: libertà!
Le altre della poesia le serbo nello scrigno dei poeti: il cuore.
Un caro saluto a te.

 Lelio Scanavini - 23/01/2010 17:26:00 [ leggi altri commenti di Lelio Scanavini » ]

I buoni semi che avevo trovato in "Polvere del bene" qui li vedo felicemente germinare.

 Antonio Spagnuolo - 22/01/2010 18:11:00 [ leggi altri commenti di Antonio Spagnuolo » ]

E’ il colore nascosto ad ogni verso che rende appetibile questo tuo tentativo di dire per non perdersi nel nulla. Con grande orgoglio ti vedo crescere nel riverbero di nostre vecchie e calorose missive intorno al fare "poesia" e al riconciliare il quotidiano con una filosofia che ci rende poeti. Le emozioni ritornano parole e le parole saranno sempre forti emozioni. Bene !
Mille auguri da Antonio Spagnuolo

 sandro gros-pietro - 22/01/2010 09:01:00 [ leggi altri commenti di sandro gros-pietro » ]

Apprezzo molto lo spessore e la tensione del linguaggio poetico adoperato capace di condensare e approfondire nell’intrico dei versi
una visione una visione di vertice e di ricapitolazione del vissuto

 franca alaimo - 18/01/2010 23:25:00 [ leggi altri commenti di franca alaimo » ]

Parlare delle parole è proprio di chi le ama ed, amandole, vorebbe forse raggiungerne quel margine segreto di indicibilità e di mistero che le apparenta tutte al Verbo per eccellenza, del quale sono copie divine, specie se sono partorite dal "petto", noble sede dell’anima.
E’ una poesia molto raffinata, amabilmente ambigua anche nella sua struttura sintattica, che esprime una tensione interiore profonda.
Mi piace. E l’autore è giovane!

 Loredana Savelli - 18/01/2010 10:46:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Parole, comunque, "dette" e in quanto tali generatrici di un’altra vita autonoma fatta di ricordi, attese, vizi, bisogni, sogni...
Tutto, pur di "rigettare le tenebre" del "non-detto".
Questo ho colto dal tuo testo raffinato.

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